Lo spettro pittorico e di interessi entro il quale si muove la pittura di Elvira è ampio e in continua evoluzione, ma sempre rigorosamente rivolto al vero.
La cifra stilistica di Elvira si muove su coordinate talvolta riconducibili alla scuola francese di Barbizon, non tanto per ciò che riguarda le tematiche scelte ma per la forza e attenzione al dettaglio oltre che ai valori luminosi nell'intera economia del dipinto.
Una superficie ampia, in luce o in ombra, riceve dalla mano di Elvira la stessa attenzione che generalmente si rivolge ad un particolare fondamentale per l'espressività di un volto o ancora, ad una piccola piega che sottintenda un movimento o una postura caratteristiche.
Le superfici architettoniche e umane interessate dall'apparente assenza di luce non precludono mai alla vista dell'osservatore piccole crepe o segni di usura o ancora del tempo, sottolineando, con loro presenza cercata, la storia umana e talvolta sofferente della vita che scorre. Una vita di un mondo non poi così distante, come si vorrebbe in termini geografici, dalle nostre sicurezze e piccole comodità tanto rassicuranti della nostra società contemporanea.
Non meno importante della luce e dell'etere è la condizione della donna analizzata in tutte le sue sfaccettature fino al più piccolo gesto che avviene nell'ambito del quotidiano. In una concezione quasi documentaristica, Elvira pone sullo stesso piano d'interesse la donna protagonista nella vita sociale e politica, e la donna implicata nel rapporto con altre figure femminili all'interno della famiglia matriarcale, sfondo d'indagine in cui si rende possibile osservare, nella sua pittura, scenari di donne che manifestano il loro dissenso per condizioni aberranti, in alternanza a più solidali e accoglienti interni di famiglia, dove le donne più grandi accompagnano con gesti premurosi le più piccole nel difficile cammino di crescita.

Giampaolo Frizzi

 

 
Elvira Colognori, pittrice
Lucca
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